Il Vino Passerina: un bianco tipico marchigiano

Uno dei vini bianchi più diffusi e apprezzati delle Marche è la Passerina.

Per alcuni è definito come la regina delle Marche.

 

Le origini della Passerina, perchè questo nome?

Negli ultimi anni al confine tra due regioni più famose per la tradizione vinicola, Marche e Abruzzo, sono state riscoperti alcuni vitigni autocotnoni molto interessanti. Tra questi troviamo proprio il vitigno della Passerina.

La Passerina appartiene alla famiglia dei trebbiani ed ha origini molto antiche. Il passerina ha trovato le migliori condizioni per la sua diffusione nel Sud delle Marche dove però ha subito la concorrenza del trebbiamo toscano che oscurò l’origianlità del bianco autoctono. Queste ragioni hanno spinto viticoltori a riproporre il vino Passerina certi di un’apprezzamento generale.

I vigneti si estendono dalla costa adriatica verso l’entroterra collinare appenninico, fino ad arrivare ad un’altitudine di quasi 600 metri sul livello del mare. La presenza del mare e delle brezze termiche, tipiche del clima mediterraeo contribuisce a mitigare le temperature e a favorire la perfetta maturazione dell’uva. In passato il vitigno passerina è stato spesso vinificato in uvaggio e ancora oggi rientra in numerose denominazioni del centro Italia. In purezza dona un vino molto interessante, dai profumi delicati e dalla piacevole freschezza. Il nome del vitigno deriva dal fatto che i passeri amano beccare i suoi gustosi acini.

E’ un vitigno antico da cui si ottiene un vino molto fresco, non molto strutturato, ma profumatissimo, caratterizzato anche da deliziosi suggestioni floreali e fruttate. Non aspettatevi un vino forte, deciso e di spessore, quanto una sinfonia armoniosa e leggiadra.

Acino vino passerina

Caratteristiche del vino Passerina

Nelle Marche l’influsso del mare aggiunge sapidità e piacevolezza ulteriore. Fino a pochi anni fa, prima che rinascesse e tornassero in auge i vitigni autoctoni, era usato come uva da taglio per sfumare e aggiungere eleganza, tuttavia oggi sono molti i vignaioli che producono Passerina in purezza per esaltare le sue spiccate doti aromatiche. Al palato è fresco, delicato, mai sgarbato, con punte gustose di sapidità e un finale minerale con mandorle e fiori.

La persistenza è buona, ma non è un vino da invecchiamento, quindi non aspettatevi vini molto concentrati o burrosi.

Oggi è oggetto di grandi attenzioni e le è stata riconosciuta la DOCG nelle Marche, Offida Passerina DOCG, DOC Falerio dei Colli Ascolani e in Abruzzo abbiamo la DOC Controguerra Passerina.

La Passerina è un vino duttile e grazie a sperimentazioni e coraggio oggi la troviamo ferma, profumata e raffinata oppure spumantizzata per esaltarne acidità e profumi, aggiungendo il fascino dei lieviti e da ultimo in versione passito.

Quest’ultima è sicuramente la più affascinante, un vino dolce ricchissimo e opulento, ricolmo di profumi maturi, caramellati e di canditi di agrumi a cui fanno da contraltare freschezza, richiami sapidi e un tocco speziato.

Diciamo che come fascino non ha nulla da invidiare alla Malvasia passita.

Abbinamenti consigliati per il vino Passerina

Quando si parla di Passerina, la parola d’ordine è eleganza.

Ottima acidità, sapidità discreta, vivacità, corpo leggero e agile e grandi profumi, tutte caratteristiche che descrivono questo vino adatto per esser accostato al pesce. E’ un vino molto bevibile ed adatto anche come aperitivo e per finger food.

Main Menu